Delirio a Due

Pinocchio in Amerika

da Pinocchio di Carlo Collodi & Amerika di Franz Kafka

Il toscanaccio Carlo Collodi (Mario Biondino), autore di uno dei romanzi più famosi ed amati della letteratura italiana, si rivolge al tribunale di Forum, presieduto dal nipote del celebre giudice Santi Licheri, citando in giudizio nientemeno che Franz Kafka (Flavio Marigliani): il suo Amerika, inveisce infatti l’autore italiano, sarebbe poco più di un plagio dei personaggi e delle (dis)avventure del suo prediletto burattino e porta a testimonianza lo stesso testo scritto più di un secolo e mezzo fa. Kafka, il suo carattere placido e meticoloso, lo lascia parlare e risponde punto per punto. Quello che Collodi non sa è che in breve la situazione è destinata a capovolgersi ed il toscanaccio nazionale si ritroverà a doversi letteralmente difendere da un Walt Disney (ancora Marigliani) finalmente svelato, reazionario ed arrogante.

Un dialogo vivace, a tratti aspro e cinico ma sempre sotto il segno dell’ironia e della consapevolezza del ridicolo della stessa situazione giudiziaria: sono questi gli elementi che permettono a Pinocchio in Amerika, attraverso l’esegesi che i tre personaggi fanno delle proprie opere, di affrontare e riallacciarsi a temi e dibattiti modernissimi come la concezione di famiglia (tradizionale) o l’etica del lavoro e l’ipocrisia del mondo degli adulti contrapposto alla genuinità dell’infanzia o all’idea di rivoluzione anarchica.

La parodia di un processo, in cui gli autori sono gli avvocati di se stessi ed il pubblico, a fine esposizione, eletto a giuria e portato ad esprimersi per le tesi di uno piuttosto che dell’altro autore. Un modo diverso ed una tendenza ancora giovane all’interno della moderna produzione di testi teatrali per incantare e coinvolgere lo spettatore.

In foto: Mario Biondino, Flavio Marigliani e Francesco Baj